Una coltura cellulare è un gruppo omogeneo di cellule procariote o eucariote che, dopo essere state messe su una piastra di coltura Petri, sono in grado di crescere e moltiplicarsi (in vitro appunto) per numerose generazioni.

È possibile coltivare in laboratorio sia cellule di origine animale che vegetale.
Le colture cellulari vengono mantenute in un terreno liquido all’interno di contenitori sterili come fiasche, bottiglie o capsule Petri, in precise condizioni sperimentali che riproducono le condizioni chimico–fisiche dell’ambiente cellulare naturale.
Le cellule che costituiscono le colture cellulari si ottengono da tessuti animali che vengono rimossi e frammentati meccanicamente o per via enzimatica fino a ottenere una sospensione cellulare che viene trasferita in appositi contenitori sterili. Oppure possono derivare da colture precedenti mediante l’utilizzo di linee cellulari in grado di replicarsi indefinitamente, e spesso usate come modelli sperimentali.
Per ricreare in vitro l’ambiente più simile a quello presente in natura, le cellule vengono immerse, come abbiamo già detto, in un adeguato terreno di coltura, cioè una soluzione isotonica che contiene le sostanze nutritive e i fattori di crescita necessari per il loro sviluppo.
Grazie all’uso di terreni di coltura sempre più completi e perfettamente bilanciati, l’utilizzo delle colture cellulari di animali si è fortemente ampliato ed è diventato uno strumento insostituibile: un “sistema modello” semplificato e riproducibile per lo studio della biochimica e dei meccanismi fisiologici delle cellule.
Le applicazioni sono numerose e in vari campi della ricerca scientifica. Attualmente le colture cellulari vengono utilizzate:
- nei test di tossicità di farmaci, prima che questi vengano saggiati sugli animali o sull’uomo
- negli studi relativi alla fisiologia e sviluppo cellulare
- nello studio sui tumori e nella diagnosi di malattie genetiche
- Nella modificazione genetica delle cellule: vengono utilizzate per la sintesi su larga scala di proteine terapeutiche, per la produzione di vaccini e per lo sviluppo di approcci di terapia genica tramite la creazione di organismi transgenici.
- Nella produzione di tessuti artificiali: si possono generare tessuti artificiali per trapianti come ad esempio pelle, cornea e congiuntiva
Esiste però un limite in queste applicazioni, e cioè che le condizioni in cui si sperimenta, e le osservazioni che ne derivano, sono oggettivamente diverse rispetto a quelle ottenibili in un organismo vivo.

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