Quando l’odio supera il buonsenso

Silvia Romano condannata a vita: nessuna solidarietà per chi aiuta gli immigrati a casa loro, nessuna pietà per chi porta solidarietà in Africa e poi viene rapito.
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“Con pancione e due cioccolatini a carico, tra qualche mese sarà di nuovo là sta deficiente”

“Quanti soldi si sono sborsati? E perché chi ha chiuso l’attività non hanno visto il becco di un quattrino?”

“Peccato che abbiano pagato il riscatto, fosse stato per me l’avrei lasciata lì a farsi in****** dai mandingo”1

Commenti acidi, insulti ingiustificati e disprezzo gratuito hanno accompagnato il rientro di Silvia Romano in patria. Ad aspettarla non solo il premier e il ministro degli esteri, non solo i giornalisti esagitati, non solo i familiari che l’hanno stretta in un abbraccio infinito, felici di rivederla dopo che avevano temuto di averla persa per sempre ma anche l’odio sui social che si è riversato su di lei come pioggia a catinelle. C’è chi ha messo in giro false notizie, dal suo orologio d’oro alla sua presunta gravidanza, chi ha condiviso video in cui la si identificava con una giovane che camminava nuda circondata da ragazzi africani e chi si è limitato a giudicare. Tutta Italia si è unita come quando gridava dai balconi l’inno di Mameli per puntare il dito contro un’appena venticinquenne la cui unica colpa è stata quella di portare a Chakama una valigia carica di medicine, latte in polvere e speranza.

È l’onorevole Alessandro Pagano a far luce sulla questione: “Abbiamo assistito a un figlio della patria, un poliziotto, che è morto, al suo funerale erano presenti quindici persone, nessun autorità dello stato presente; quando è venuta la neo-terrorista…” un boato di protesta scuote il parlamento ma il leghista, imperterrito, prosegue: “Lungi da me creare polemiche, è soltanto che volevo evidenziare la differenza tra un certo tipo di atteggiamento nei confronti di luoghi di culto di qualunque tipo, anche dell’islam moderato, rispetto ad altre cose a cui abbiamo assistito”2.  L’on. Pagano non avrà forse chiarito il suo punto di vista ma ha sicuramente dato prova di un comportamento diffuso: è il pregiudizio che guida l’odio. Se Silvia fosse tornata in abiti normali, premettendo che “normale” sia il modello occidentale, con segni evidenti di tortura e in lacrime sarebbe stata compatita anche dall’onorevole?

È proprio il padre della ragazza a rispondere, dichiarando: “Un figlio viene rapito, sta diciotto mesi in prigione… non è che se uno sorride sta bene”3.

Anche il medico Silvana De Mari ci tiene a esprimere la sua, spesso contestata, opinione: “Negli anni ’80, nel periodo dell’anonima sequestri, fu fatta una legge atroce: qualsiasi cosa succeda, tuo figlio lo fanno a pezzi e te ne mandano un pezzo alla volta, non puoi pagare il riscatto, altrimenti ti imputiamo di concorso in sequestro di persona, questo pose fine ai sequestri. Facciamo immediatamente questa legge. La sciacquina che se ne va in giro per il mondo comincia ad avere chiaro in mente che se le cose vanno male il popolo italiano non le pagherà la vacanza studio”4.  Parole dure che nascondono una verità non così celata: la legge 82 del 1991 è oggi ancora in vigore e stabilisce che il pubblico ministero possa richiedere il sequestro dei beni appartenenti alla persona sequestrata e ai suoi congiunti, inoltre, il punto due dell’articolo tre, precisa che non è punibile chi ha attuato le condotte indicate in favore del prossimo congiunto 5. Viene così smentita la tesi della scrittrice e resa inutile la sua protesta tanto condivisa sui social.


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Differente e più complicata è la risposta da dare ai commenti di padri e madri di famiglia indignati da quei 0,06 centesimi a testa che ci è costata la liberazione di una nostra compatriota. Quello che nessuno sa è che la Somalia è un paese povero, fallito da oltre trent’anni in cui organizzazioni criminali hanno creato uno stato nello stato, gestendo un’economia parallela: una delle principali fonti di quest’ultima è proprio la tratta di esseri umani rapiti e riconsegnati sotto pagamento. La sorte degli ostaggi nelle mani di questi gruppi -i più famosi dei quali sono gli al-Shabaab- sono tre: la morte, la liberazione tramite un’azione militare e il riscatto. Alcune potenze europee, come Italia, Spagna e Francia, prediligono la diplomazia, altre, come l’Inghilterra, preferiscono trattare usando i prigionieri politici come pedina di scambio o con vere e proprie azioni militari. La maggior parte di quest’ultime ha avuto però, negli anni, un esito perlopiù negativo con un’ulteriore perdita nelle forze estere: ne è un esempio il blitz francese nel 2013 che portò alla morte di due operatori delle forze speciali e un ostaggio. Si predilige perciò la trattativa e sempre svolta con estrema cautela dall’Intelligence che rammenta bene casi come quello dei giornalisti giapponesi Yukawa e Goto morti dopo essere diventati pedine politiche.6

Noi italiani non siamo però nuovi a questo genere di pettegolezzi: già nel 2015 mentre Greta Ramelli e Vanessa Marzullo facevano rientro a casa dopo cinque mesi di prigionia il senatore Maurizio Gasparri dava loro il bentornate a casa scrivendo su Twitter: “Vanessa e Greta, sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!”7.

Soffermandoci sui pregiudizi di vedere una donna con il velo che torna dopo aver “aiutato i migranti a casa loro” dimentichiamo la vera questione su cui bisognerebbe discutere e di cui invece parla l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso: la sicurezza di quei volontari che decidono di andare a svolgere un compito gravoso che la maggior parte della popolazione ignora, spesso essi si affidano a Ong minori che non riescono a sottostare al compito gravoso di proteggerle dai rischi in cui incombono ogni giorno. 8

Ulteriore riflessione andrebbe fatta non sui soldi spesi ma sulla strumentalizzazione politica attuata sulla liberazione dalla prigionia di una ragazza, oltre alla visibilità che viene data alla stessa, incrementando così l’interesse delle associazioni criminali a effettuare azioni di questo genere, oramai consapevoli -dopo la bomba scoppiata sui social e sui media- dell’interesse che ha l’Italia per i suoi ostaggi, positivo o negativo che esso sia.


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Negli anni ‘30 Pirandello scriveva: “Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io”

Proviamo a mettere le scarpe di una ventenne piena di speranze che si affida a una piccola ONG e vola lontana dai suoi genitori nel terzo mondo, a Chakama dove si vive, anzi si sopravvive di agricoltura e pastorizia, dove quasi nessuno ha mai visto un “uomo bianco”, dove si fanno troppi figli e molti vengono abbandonati per strada, dove un bambino ha pochissime speranze di vita e nessuna di istruzione9. In un giorno come gli altri viene rapita e passa diciotto mesi sola, con uomini che non parlano la sua lingua, al massimo borbottano qualche parola in inglese; le prime settimane le passa a piangere perché non sa cos’altro fare, poi le dicono che non verrà uccisa se non proverà a scappare, quindi rimane in silenzio e fa tutto ciò che le dicono, anche quando si tratta di camminare per giorni nel deserto. Finalmente le fanno girare un video, finalmente la buona novella: è libera. Arriva in Italia e può riabbracciare i suoi familiari, passa qualche giorno e una bottiglia di vetro si infrange contro il suo palazzo, la sua pagina social è ricolma di minacce di morte e di insulti da leoni da tastiera. Nonostante tutto pubblica un post -sul suo profilo privato di Facebook poiché non cerca visibilità- in cui ringrazia tutti, gli amici e non, chiunque sia stato vicino alla sua famiglia e abbia pregato per lei.

Non so voi ma io preferisco spendere così i miei sei centesimi.

di Martina Ricchi


Fonti:

1=https://www.analfabetifunzionali.it/i-vergognosi-commenti-sulla-liberazione-di-silvia-romano/

2=https://www.huffingtonpost.it/entry/onorevole-romano-lega-silvia-romano-e-una-neo-terrorista-caos-alla-camera_it_5ebbbdcac5b6ae915a8c7fe7?utm_hp_ref=it-silvia-romano

3=https://www.huffingtonpost.it/entry/il-padre-di-silvia-romano-ci-serve-ossigeno-ce-una-ragazza-da-proteggere_it_5ebac0c1c5b6c76dfcc7b340?utm_hp_ref=it-silvia-romano

4=https://www.youtube.com/watch?v=rVCo6S35go4

5= https://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML;jsessionid=T+++XB00a9phiG8eC7pbFA__.ntc-as3-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-03-16&atto.codiceRedazionale=091A1317&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario

6=https://www.geopolitica.info/anatomia-di-un-rapimento-come-nasce-questo-business-e-qual-e-la-strategia-italiana/

7=https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/18/greta-vanessa-libere-gasparri-twitter-sesso-consenziente-guerriglieri/1348344/

8=https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/05/13/silvia-romano-bertolaso-cooperanti-affidarsi-ong-serie_D6ENDJLsADrn5JGSgHaqTO.html?refresh_ce

9=https://www.africamilele.org/perche-chakama

8 Comments

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